FlySoHigh#1 La missione in un VIDEO!

25 Aprile 2014. Ore 3.00.

Suona la sveglia di quello che può essere il grande giorno, frutto di ore e ore di preparazione, progettazione e realizzazione del primo volo di FlySoHigh! 😉

Condivido l’ esperienza con gli amici Andrea, Luciano e Michael più o meno entusiasti di svegliarsi a queste ore per darmi una mano in questi “esperimenti”. :mrgreen: Il cielo è sereno, le stelle brillano, un ultima occhiata al programma che predice la traiettoria di volo, e io penso che non potrebbe cominciare meglio questa giornata! 🙂

Pronti a partire

Ore 4.00

Siamo in viaggio verso il luogo del lancio, situato in un campo nel comune di Fiume Veneto (Pordenone). Il pick up macina km e, tra i discorsi di noi 4, e le ultime istruzioni per il lancio, in breve siamo a destinazione.

 

Ore 5.30

Gonfiaggio palloneArrivati sul luogo cominciamo la preparazione di tutto il necessario. Un bel lenzuolo per terra evita che il pallone in lattice venga a contatto con terra, erba e rami appuntiti. ❗ Ognuno di noi indossa i guanti per lo stesso motivo.
Cominciamo a gonfiare il pallone. L’ elio passa con un sibilo tra la bombola e la manichetta. Dopo 10 minuti il pallone comincia ad assumere la forma corretta e la bilancia segna 1 kg di trazione. E’ questo il momento in cui i dubbi cominciano a ronzarti in testa. Ma come è possibile che il pallone sia quasi gonfio e la bilancia segni solo 1 kg? Dovrebbe segnare 3 kg e 500 grammi al momento del lancio! Avrò utilizzato i valori corretti per il pallone che ho acquistato? Avrò fatto i calcoli giusti per i tempi di salita? :roll: O ci toccherà recuperarlo a centinaia di km di distanza o peggio ancora cadrà in mare? 😯 Ancora 10 minuti di gonfiaggio e con sollievo vediamo che la forza di trazione aumenta notevolmente minuto dopo minuto. 3 kg e 450… 3 kg e 500… 3 kg e STOP! La bilancia si ferma precisa sui 3 kg e 560 grammi. 😎 Ma solo ora viene il difficile. Chiudere il pallone legandolo per bene evitando che scappi di mano ed evitando anche di danneggiare il delicato collo in lattice. E io non solo non so come si fa, ma non l’ho mai visto neanche fare!! Per fortuna internet viene in aiuto e grazie a delle foto di scarsa qualità recuperate da un sito inglese ho scoperto che il metodo migliore per legare un pallone aerostatico è quello di utilizzare dei semplici elastici e del nastro isolante. Mentre gli altri si danno da fare per srotolare il paracadute e legarlo al pallone attraverso delle girelle per pesca da mare io mi occupo del payload. Accensione Tracker GPS, Galaxy SII, GoPro e scheda madre. Test dell’ ultimo minuto, per assicurarsi che tutto funzioni, “rottura” dei scaldamani che cercheranno di tenere una temperatura sopportabile per l’ elettronica all’ interno del payload, ultima occhiata al predittore, un po di nastro americano per chiudere il tutto e via. Sono già le 6 e 5. Assicuriamo il payload al pallone tramite una seconda girella e ci spostiamo un pò più in là per stare lontani dagli alberi. 🙂

 

Ore 6.10

3… 2… 1… VIA!

FlySoHigh#1 si solleva velocemente, il pallone salendo sembra respirare felice la tanto attesa libertà e la smania di scappare verso quel cielo così arancio nell’ alba ormai vicina.

E’ ora di mettere via tutto, caricare tutto in macchina e andare a fare una buona colazione. 😉 L’ atterraggio è previsto per le 8 meno 10.

 

Ore 7.00

Dopo un ottimo cappuccino e brioche discutendo del più e del meno decidiamo di recarci presso il punto previsto per l’ atterraggio, nella zona ovest di Azzano Decimo a soli 14 km di distanza. Uscendo dal bar diamo un occhiata al cielo e scopriamo che FlySoHigh#1 è ancora visibile nonostante sia attorno ai 20km di altitudine! 😎 Un puntino bianco illuminato dal sole ancora basso.

 

Ore 7.20

Siamo sul luogo del presunto atterraggio. Binocoli alla mano cerchiamo nel cielo blu di scorgere ancora quel puntino bianco che è il pallone aerostatico e che a quest’ora si starà avvicinando ai 30.000 metri di altitudine.

Con grandissima sorpresa riusciamo a inquadrarlo e guardarlo con i binocoli!

Probabilmente è stato possibile riuscire a notarlo soltanto perchè a quell’ altitudine il pallone aveva delle dimensioni tutt’ altro che contenute, infatti poco prima dello scoppio ha raggiunto quasi i 10 metri di diametro!! 💡

 

Ore 7.33

Continuando a seguire FlySoHigh#1 con i binocoli abbiamo assistito allo scoppio del pallone in “diretta”. 

Come è avvenuto? in pratica da un momento all’ altro è sparito dalla visuale dei binocoli e non è più stato possibile vederlo. Il payload molto più piccolo del pallone chiaramente non era visibile. Ok i tempi sembrano corretti. In circa 15-20 minuti dovremmo ricevere i primi SMS con le coordinate del luogo di atterraggio. Nel frattempo prepariamo il modulo Xbee con l’ antenna per poter tentare anche un collegamento diretto con il payload.

 

Ore 7.50

Prime prove di interrogazione via rete cellulare del Tracker GPS e del Galaxy S2. Niente. Risponde solo la tristissima segreteria telefonica facendoci capire che ancora FlySoHigh#1 non si trova in una zona coperta. O che forse qualcosa è andato storto. Eppure il payload dovrebbe essere già atterrato, o per lo meno essere ad un altitudine così bassa da consentire l’ aggancio della rete cellulare.

Attendiamo ancora, proviamo e riproviamo, cellulare, XBee e computer “scottano” eppure nulla. FlySoHigh#1 non risponde e sono ormai le 8.

Che sia andato storto qualcosa? 😐 Che sia atterrato in una zona senza copertura GSM? O in un canale d’ acqua? C’è n’è così tanti in questa zona. Ci passano per la testa mille ipotesi mentre la segreteria telefonica continua a rispondere sempre con lo stesso tono. La cosa peggiore è l’impossibilità ormai di fare qualsiasi cosa che possa aumentare le possibilità di recupero. Che fai? Parti e vai a cercare una scatola di polistirolo di 30 cm per 20 cm in un area che può andare da 1 km a una decina minimo? E’ peggio che cercare un ago in un pagliaio. 👿 Questi discorsi mi risuonano nella testa mentre non voglio smettere neanche per un secondo di tentare di collegarmi tramite cellulare. Niente.

 

Ore 8.03

L’ isolata via di Azzano Decimo nella quale avrebbe dovuto atterrare FlySoHigh#1 risuona di un esclamazione collettiva di gioia e applausi! FlySoHigh#1 ha risposto con le coordinate della zona di atterraggio!!

Non ad Azzano Decimo ma un po’ più a sud, in un campo a Pramaggiore. Carichiamo tutto in macchina: computer, cavi, antenne e partiamo alla volta di Pramaggiore. 😀

 

Ore 8.05

Siamo in viaggio verso il luogo dell’ atterraggio! Sono solo 10 minuti di viaggio eppure sembra cosi lontano! Nel frattempo Michael si occupa di recuperare via Internet le prime foto scattate dal Galaxy SII.Campi

E subito ci accorgiamo che FlySoHigh#1 ha raggiunto veramente la stratosfera!

 

Ore 8.15

Raggiungiamo finalmente la vicinanza del luogo dell’ atterraggio. Parcheggiamo il pk e ci avviamo rapidamente verso il campo dell’ atterraggio. Ancora poche decine di metri e dovremmo vederlo. E la chi è! Qualcuno ci ha “anticipati”!! 😯 Un contadino, probabilmente il padrone del terreno ha notato questa sospetta scatola in mezzo al campo mentre si recava al lavoro! E sta raccogliendo il payload nello stesso istante che stiamo arrivando anche noi! Gli diamo una voce per farci vedere. Si avicina e ci consegna gentilmente FlySoHigh#1. Apriamo la scatola di polistirolo, attimi di fremito e con grande sollievo ci accorgiamo che la GoPro sta ancora funzionando e quindi ha filmato tutto quanto!

In men che non si dica siamo tornati alla macchina e davanti allo schermo del pc guardiamo i video di quello che è uno spettacolo incredibile. Le immagini della terra nel dolce silenzio della stratosfera, dove solo il vento fa da padrone. 

Golfo Mar Adriatico
Voglio condividere con voi queste fantastiche sequenze e ringrazio Andrea Bellina per questo spettacolare montaggio video da guardare rigorosamente in Full HD! 😀

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